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Torno a parlare di diversità

Parlo della diversita una seconda volta, descrivendo il rapporto con l'ambiente, vecchi sogni e della felicità.

11 Luglio 2022

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Il solito discorso

Che poi si torna sempre a parlare di quello: sono diverso dal resto delle persone. Più in particolare dal mio ambiente. Ne parlavo oggi con un mio amico: "L'ambiente ti influenza molto". Siamo definiti da chi e da cosa ci circondiamo, in primis perché ne siamo influenzati attivamente e passivamente. Puoi usare la forza di volontà per andare contro corrente oggi e domani. Ma sul lungo termine, l'ambiente ti fotte. Puoi studiare quanto cazzo vuoi, ma se il pomeriggio esci con i soliti compaesani rassegnati non sei nessuno. "Sei le 5 persone con cui stai di più" ho sentito una volta. Sì, è così. Sei una media di quelle persone. Non possiamo evitare che l'ambiente ci definisca.

Una promessa infranta

Ed era proprio questo il mio sogno: lasciare che questo posto non mi definisse. Cazzate. Almeno fino ad ora ho passato tutta la mia vita in sicilia, come fa a non definirmi? È sempre triste vedersi "cresciuto" quando si ripescano queste promesse che ci si fanno da piccoli. Ma è la realtà dei fatti. Anche se sono diverso non mi potrò mai estraeniare. Sarò sempre il diverso. Tutti i parenti che criticano le mie ideologie lo faranno fino alla mia morte. Non riesci a separarti dall'identità che ti viene affidata. E quindi è chiaro che la mia felicità non potrà mai dipendere dall'identificarmi estraneo a quello che sono, quindi quella promessa è inutile da rispettare e abbastanza bastarda da mettere in atto. "Scomparire", che bella promessa che mi sono fatto.

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